A prescindere, io dico che non se pole rinviare
una partita per pioggia.
Questi qui fino al'anno scorso giocavano in un campo
de motta ndo d'estate ci facevano la sagra della birra.
Erano imbattibili in casa,
solo noi ci riusciva a pareggiacci.
Io li stimavo parecchio, anzi tifavo per loro
(anche perché le alternative erano il pabbone e il gragnano).
Partite vere contro di loro, grandi cignate e grande lealtà.
Solo a Pratovecchio mi sembrava che il calcio avesse riacquistato
quella nobiltà che noi giovani abbiamo intravisto in
Beppe Iachini e Mario Faccenda, ma che gli avi ci tramandano
attraverso cartoline in bianco e nero di Carosio e Brera nelle gesta di
Nereo Rocco e del maestro Pozzo.
Ora tutta questa epica è tramontata.
Chitignano, un campo che se piove non ci se gioca,
come il mercatelli, s.maria, e gragnano
(ma solo quando il gragnano è fuori casa).
Addio battaglie nella motta.
Addio ginocchii sbucciati per le scivolate nella rena,
mischie in mezzo al campo dove anche Orrico
avrebbe capito che c'era la chiave della partita,
e infatti ci giocavamo tutti col 3-6-1, in 12 in 40m*20m,
dove la sagoma pelata del grande capitano Terri
svettava ciclopica.
Ma soprattutto, stavolta giocavo mediano.
Finalmente...
Per giocare mediano avevo dovuto fondare una squadra
in tundra dove ero giocatore-allenatore-capitano e
rigorista (e difficilmente li sbagliavo).
Peccato
una partita per pioggia.
Questi qui fino al'anno scorso giocavano in un campo
de motta ndo d'estate ci facevano la sagra della birra.
Erano imbattibili in casa,
solo noi ci riusciva a pareggiacci.
Io li stimavo parecchio, anzi tifavo per loro
(anche perché le alternative erano il pabbone e il gragnano).
Partite vere contro di loro, grandi cignate e grande lealtà.
Solo a Pratovecchio mi sembrava che il calcio avesse riacquistato
quella nobiltà che noi giovani abbiamo intravisto in
Beppe Iachini e Mario Faccenda, ma che gli avi ci tramandano
attraverso cartoline in bianco e nero di Carosio e Brera nelle gesta di
Nereo Rocco e del maestro Pozzo.
Ora tutta questa epica è tramontata.
Chitignano, un campo che se piove non ci se gioca,
come il mercatelli, s.maria, e gragnano
(ma solo quando il gragnano è fuori casa).
Addio battaglie nella motta.
Addio ginocchii sbucciati per le scivolate nella rena,
mischie in mezzo al campo dove anche Orrico
avrebbe capito che c'era la chiave della partita,
e infatti ci giocavamo tutti col 3-6-1, in 12 in 40m*20m,
dove la sagoma pelata del grande capitano Terri
svettava ciclopica.
Ma soprattutto, stavolta giocavo mediano.
Finalmente...
Per giocare mediano avevo dovuto fondare una squadra
in tundra dove ero giocatore-allenatore-capitano e
rigorista (e difficilmente li sbagliavo).
Peccato